IMPIANTI DENTALI

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Implantologia Dentale

In questi ultimi anni un esteso programma di ricerche e un vasto utilizzo clinico ha permesso di stabilire l’importanza che l’implantologia dentale e gli impianti dentali svolgono per sostituire uno o più denti persi, migliorando la qualità di vita dei pazienti.
Quando, per diverse ragioni, si perde il dente naturale è possibile sostituirlo con una “radice” in titanio, materiale molto resistente e compatibile.
Un impianto dentale è costituito da due parti principali: una “vite”, che viene inserita chirurgicamente nell’osso, ed un “pilastro”, che crea una connessione tra la vite e la struttura protesica sovrastante.
Brånemark e coll. (1969) ha coniato il termine “osteointegrazione” per descrivere la connessione diretta, strutturale e funzionale, fra l’osso vivente e organizzato e la superficie di un impianto dentale sottoposto a carico.
40 anni di studi clinici hanno evidenziato la bassa percentuale di insuccesso degli impianti dentali osteointegrati, rendendo questa metodica estremamente affidabile.
L’impianto dentale, una volta in funzione nella cavità orale, interagisce con tre diversi tessuti: l’epitelio, il connettivo e l’osso.
Il contatto della mucosa perimplantare avviene tramite un attacco transmucoso formato da una barriera epiteliale e un attacco connettivale.
La barriera epiteliale è simile all’attacco epiteliale attorno ai denti.
Invece, il contatto del tessuto connettivo differisce da quello attorno ai denti per vari aspetti, ma soprattutto perché le fibre connettivali non si inseriscono nella superficie del titanio, come invece avviene sulle radici dei denti, ma si dispongono parallelamente alla superficie dell’impianto dentale.
L’osso è a stretto contatto con la superficie in titanio e non c’è interposizione di fibre connettivali; non c’è quindi il legamento parodontale come nel dente. Per mantenere una mucosa peri-implantare sana è di fondamentale importanza tenere sotto controllo l’infezione, e quindi la placca, come è richiesto per i denti naturali.
La placca batterica che si forma sul titanio non differisce significativamente da quella che si forma sui denti naturali (Pontoriero e coll. 1994) e provoca reazioni infiammatorie della mucosa peri-implantare che possono portare alla distruzione del tessuto osseo. L’accumulo di placca attorno ad un impianto dentale porterà prima ad uno stato infiammatorio simile alla Gengivite, detta Mucosite. Questa tipo di lesione è di carattere reversibile.
Un accumulo di placca di lunga durata può condurre ad uno stato di infezione tale da risultare in una perdita di supporto osseo attorno all’impianto dentale.
Questa condizione viene chiamata Perimplantite ed è simile alla Parodontite.
Il tessuto connettivo presente nei denti naturali non permette mai all’infiltrato infiammatorio di raggiungere l’osso, che si mantiene sempre ad una certa distanza dalla placca batterica e dall’infiammazione.
Nella Perimplantite, invece, l’infiltrato infiammatorio può presentarsi a stretto contatto con l’osso (Marinello e coll. 1995, Berglundh e coll. 2004) mostrando un’aggressività maggiore della Parodontite (Lindhe e coll. 1992).
L’igiene attorno ad un impianto dentale deve essere quindi attuata accuratamente e il posizionamento delle viti, la scelta dei pilastri e la riabilitazione protesica devono seguire principi tali da non impedire al paziente le corrette manovre igieniche .
Il controllo della placca non differirà quindi da quello di un paziente con denti sani o trattato per Parodontite.
Poiché l’igiene dentale è essenziale per il successo e la durata dell’impianto dentale, il paziente deve essere consapevole che la sua collaborazione nell’eseguire le procedure di igiene con gli strumenti appropriati è fondamentale per il buon esito del trattamento, come lo è per la salute dei denti naturali.

Impianti Dentali

Quando, per diverse ragioni, si perde il dente naturale è possibile sostituirlo con una “radice” in titanio, materiale molto resistente e ben accettato dall’organismo.
La “radice” in titanio si inserisce nell’osso il quale, dopo un breve periodo di guarigione, la ingloba completamente dando origine al fenomeno dell’osteointegrazione.
In questo modo l’osso circonda l’impianto dentale ed aderisce ad esso rendendolo stabile. Successivamente, su questa finta radice, viene applicata la corona dentale mediante un pilastro che collega la “radice” con la cavità orale.

IMPIANTI DENTALI OSTEOINTEGRATI
I processi che conducono all’osteointegrazione avvengono lentamente nel tempo, ossia dopo 1 mese e mezzo – 3 mesi nell’osso mandibolare (più compatto) e 1 mese e mezzo – 6 mesi in quello mascellare (meno compatto).
Esistono particolari situazioni cliniche dove è possibile, al momento dell’inserimento degli impianti dentali, posizionare subito la protesi.

TECNICHE CHIRURGICHE DI IMPLANTOLOGIA DENTALE
Esistono due tecniche differenti per inserire gli impianti dentali.
La tecnica a due tempi che prevede un doppio intervento chirurgico:
– un primo intervento in cui gli impianti dentali vengono inseriti nell’osso e coperti, in parte o totalmente dalla mucosa;
– un secondo intervento, a osteointegrazione avvenuta, in cui gli impianti dentali vengono esposti nel cavo orale pronti per essere utilizzati per la protesi.
La tecnica ad un unico tempo che prevede un solo intervento chirurgico, in cui gli impianti dentali vengono inseriti nella struttura ossea e lasciati emergenti nel cavo orale.
La percentuale di successo è identica per i due metodi; è il dentista implantologo che valuta la tecnica idonea in base alla situazione clinica, al tipo di impianto dentale ed alle richieste del paziente. In certi casi è possibile che l’osso disponibile non sia sufficiente per l’installazione degli impianti dentali.
Per ottenere una maggior quantità di osso, può essere indicato l’uso di tecniche avanzate di implantologia dentale quali l’utilizzazione di membrane, innesti ossei, rialzo dei seni mascellari, aumento di cresta, ed altre tecniche su indicazione del dentista.

CURA DELLA FERITA CHIRURGICA
La gestione della ferita è simile a quella dopo l’intervento parodontale:
– per i primi giorni si eseguono sciacqui con collutorio a base di clorexidina;
– dopo circa una decina di giorni vengono rimosse le suture;
– la zona attorno all’impianto dentale viene pulita quotidianamente utilizzando cotone bagnato con clorexidina;
– dopo 15-20 giorni dall’intervento si eseguiranno le procedure di pulizia attorno agli impianti dentali con un Monociuffo.

POSSONO INSORGERE PROBLEMI CON GLI IMPIANTI DENTALI?
Con gli impianti dentali osteointegrati non esistono problemi di “rigetto”.
Possono tuttavia intervenire molteplici fattori che impediscono la corretta integrazione dell’osso attorno all’impianto dentale durante la guarigione.
Questi fatti possono portare alla rimozione dell’impianto dentale non integrato e, immediatamente o dopo alcuni mesi, è in genere possibile inserire un nuovo impianto dentale nella stessa zona.
Anche a guarigione avvenuta, dopo l’applicazione della protesi, possono intervenire problemi di tipo meccanico o infezioni dell’impianto dentale.
–> Di conseguenza è raccomandato eseguire controlli periodici della struttura protesica e richiami di igiene.
Poiché l’igiene dentale è essenziale per il successo e la durata dell’impianto dentale, il paziente deve essere consapevole che la sua collaborazione nell’eseguire le procedure di igiene con gli strumenti appropriati è fondamentale per il buon esito del trattamento, così come lo è per la salute dei denti naturali.
Gli innumerevoli studi clinici effettuati da oltre quarant’anni hanno evidenziato la bassa percentuale di insuccesso degli impianti dentali dentali osteointegrati, rendendo questa metodica molto affidabile.
ESISTONO VARI TIPI DI SOLUZIONI PROTESICHE SU IMPIANTI DENTALI E IL COMPITO DEL DENTISTA È QUELLO DI SCEGLIERE QUELLA PIÙ IDONEA PER RISOLVERE I PROBLEMI RISCONTRATI.

Impianti Dentali – Controlli Periodici

Una volta terminato il trattamento è necessario che il paziente sia consapevole che la placca si accumulerà attorno agli impianti dentali, come attorno ai denti naturali.
Questa placca, se non rimossa adeguatamente, potrebbe provocare la perdita degli impianti dentali che sorreggono la protesi.
E’ quindi importante eseguire una corretta igiene domiciliare ed effettuare controlli periodici, i quali permettono al dentista e all’igienista di verificare la struttura protesica e lo stato di salute implantare.
Inoltre il paziente ha l’opportunità di ricevere dalla sua igienista i consigli necessari per mantenere un ottimo livello di igiene.
La frequenza dei richiami è organizzata in base alle capacità individuali del paziente di mantenere un adeguato controllo della placca.
Durante i controlli periodici, l’igienista fa scorrere una sonda di plastica lungo il margine della mucosa attorno agli impianti dentali, segnalando la presenza o l’assenza di sanguinamento.
Questa manovra viene eseguita indipendentemente dal tipo di protesi installata.

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